Racing 4×4 è il reparto dedicato agli assetti sportivi, frutto del lavoro appassionato di Marco Pagotto che ha creduto nel settore e investito costantemente in tecnologie dedicate alla progettazione e produzione di assetti sportivi. Grazie all’esperienza tecnica, alle tecnologie utilizzate, ai progetti svolti e alla determinazione, i clienti più esigenti, gli appassionati, piloti di gare e scuderie di racing hanno riscontrato performance sempre migliori. Oggi le realizzazioni di Marco Pagotto contribuiscono alla determinazione di numerosi successi. Piloti racing 4×4 come: Lorenzo Codecà, Claudio Petrucci, Paolo Manfredini, Andrea Luchini e i cugini Trivini Bellini si sono affidati negli anni a Piave Assetti presentandosi sui tracciati con delle vetture dotate di ammortizzatori e assetti ad hoc risultati determinanti per le vittorie ottenute nei vari campionati.
Assetti sportivi Racing 4x4
Intervista Lorenzo Codecà – Italian Baja Cross Country Rally 2019
Test nuovo assetto Duilio Motor
Chi ha creduto in noi e ha scelto gli ammortizzatori Piave Assetti
Auto da rally 4×4: assetti sportivi da competizione
Le auto da rally 4×4 corrono su percorsi sterrati, disseminati da fango e sassi. Tali auto necessitano di un assetto rialzato con sospensioni morbide in grado di assorbire le asperità del terreno e pneumatici tassellati. Uno degli aspetti più importanti su ci intervenire sono gli ammortizzatori per offrire un’esperienza di guida migliore.
L’ammortizzatore funziona grazie a un meccanismo semplicissimo: un pistone scorre all’interno di un cilindro pieno di un fluido. Il pistone è forato e possiede due tipi di fori: uno che rimane sempre aperto e si gestisce piccoli movimenti, e l’altro è chiuso da valvole che si e gestisce invece i grandi movimenti, specialmente quelli veloci. La taratura di piccoli movimenti serve a controllare la massa sospesa, mentre quella dei grandi movimenti mentre quella dei grandi controlla la massa non sospesa, ovvero le sospensioni. Il pistone muovendosi produce attrito che si traduce in una grande produzione di calore facendo diventare l’olio molto fluido riducendo l’effetto dell’ammortizzatore stesso, fino ad arrivare all’ebollizione.
Per evitare questo problema si introduce all’interno dell’ammortizzatore del gas sotto pressione, separato dall’olio per mezzo di un diaframma. Normalmente c’è una differenza di taratura fra estensione e compressione. Se incontra infatti una buca la molla deve potersi comprimere quasi all’istante, per evitare di trasmettere l’urto al telaio. Se la taratura fosse troppo elevata la molla ovviamente non potrebbe lavorare in modo adeguato. Se la molla si scarica con la stessa velocità con cui si carica provocherebbe come poi un ribalzo pari al colpo ricevuto per questo il sistema dovrà scaricarsi molto lentamente. Il rapporto migliore risulta essere tre ad uno per ammortizzatori da rally.